Dal 1° settembre 2018, l’Unione Europea ha messo in atto l’ultimo passo per eliminare definitivamente dal mercato le lampadine ad incandescenza e ad alogeni, come parte di un processo iniziato nel 2009. Questo cambiamento è stato introdotto dalla normativa europea Ecodesign, che ha l’obiettivo di ridurre i consumi energetici e promuovere l’uso di tecnologie più efficienti.
Nel corso di questi anni, molti pensavano che fosse impossibile eliminare le lampadine ad incandescenza, ma oggi siamo arrivati alla fase finale di questo processo.
Cosa cambia dal 1° settembre 2018
A partire da questa data, le lampadine ad alogeni che non sono direzionali (quelle senza riflettore, come le lampadine a forma di pera) e che hanno una classe energetica inferiore a C non saranno più disponibili sul mercato. Tuttavia, non sono interessate da questa normativa le lampadine direzionali, come le famose GU10 (quelle usate per i faretti), né quelle per uso specifico, come quelle da scrivania o per proiettori.
Lampadine escluse dalla normativa
Alcuni tipi di lampadine ad alogeni, come quelle lineari con attacco R7s o le miniaturizzate con attacco G9, possono essere ancora vendute se appartengono a una classe energetica C o superiore. Inoltre, le lampadine per usi speciali, come quelle per i forni, sono esenti dalla normativa, poiché non ci sono alternative altrettanto valide.
Inizialmente, questa fase doveva partire nel 2016, ma è stata posticipata al 2018 per dare più tempo alla tecnologia LED di diventare più accessibile e in grado di sostituire completamente le lampadine ad alogeni.
I problemi delle lampadine a risparmio energetico
Nel 2009, l’idea era che le lampadine fluorescenti compatte (CFL), note anche come lampadine a risparmio energetico, avrebbero sostituito le incandescenza. Tuttavia, a causa di problemi legati alla qualità della luce e alla difficoltà di smaltirle (poiché contengono mercurio), queste lampadine non sono riuscite a sostituire completamente le vecchie tecnologie.
Nel 2015, la Commissione Europea ha deciso di posticipare la fine della produzione delle lampadine ad alogeni, dando più tempo al mercato per adattarsi.
Il punto di vista personale
Molti, come me, pensano che questa transizione sia stata fatta più per motivi commerciali che per un vero risparmio energetico, soprattutto per le abitazioni. Infatti, in molte case, il consumo energetico maggiore deriva dall’uso di elettrodomestici o dal riscaldamento e raffreddamento, non dalle lampadine.
Nonostante ciò, la storia ci dice che per la prima volta è stato eliminato un tipo di tecnologia per fare spazio a un’altra. Personalmente, continuerò a usare le lampadine ad incandescenza finché non finirò le scorte, perché le trovo insostituibili per la qualità della luce.